La mia esperienza SVE a Torino

Practicamente sono già passati quasi due mesi dal mio ritorno in Polonia dopo la mia esperienza SVE. Se oggi ripenso a tutto quello che è stato fatto a Torino mi sembra come se fosse ieri. Le emozioni, i colori ed i profumi che mi hanno accompagnato in quel momento sono ancora così freschi, così vivi…vorrei almeno per un giorno ritornare lì, poter bere un caffè in Ferrucci, fare una passeggaiata lungo i Murazzi e salutare tutti quelli che mi conoscono e che mi mancano. Sarebbe veramente bello!

Appena nella mia testa ci sono tanti pensieri, tanti recordi legati a questo momento unico della mia vita. Mi ricordo come tutto è cominciato: con la mia voglia di vivere all’estero, vivere in Italia, cambiare la mia routine quotidiana e del mio stile di vita in Polonia. Non nascosto, che aspettavo tanto per iniziare il mio progetto SVE. Mi ricordo molto bene quella data, era 2 aprile quando mi sono arrivata alla autostazione di Torino (dopo 25 ore con pullman) e aspettavo con tanta curiosità Ana e Vava- la mia conquilina e seconda volontaria SVE di Eufemia.

Ora, dopo questi dodici mesi volevo convidere con voi tutto quello è  diventato per me il più importante. All’ inizio non è stato facile adattarsi. Le principali difficoltà sono state con la comprensione che in Italia si aspetta sempre. Ci erano i momenti belli e momenti brutti, momenti di euforia ed anche i momenti di dubbio. Ma alla fine, senza ombra di dubbio posso dire che questa esperienza e’ una cosa speciale, che potrei consigliare gli altri.

Un anno a Torino era pieno di cose da fare, cose da vedere, da imparare e da scoprire. Grazie alla mia hosting associazione Eufemia e al mio progetto “Be volunteer for social cohesion” ho imparato tante cose nuove. Ho partcipato in attivita’ che si chiama “Dopo scuola” e “Studio assistito” con bambini veramente carini, vivaci e curiosi che mi hanno dato tanta energia e in mio punto di vista sono stati veramente bravi insegnanti di italiano. Con loro ho imparato tanto e ho fatto un passo avanti nella mia avventura con l’italiano. Questo progetto mi diverto molto. Mi piaceva passare il tempo con loro e soprattutto aiutare i bambini con i compiti.

Altro progetto che mi ha dato tanta felicità e rimarrà a lungo nella mia memoria era il progetto “Invenduto“. Lo scopo principale di questa attivita’era la raccolta e redistribuzione di frutta e verdura invenduta il sabato pomeriggio. Questo progetto non costava niente. Ogni sabato lo facevo volentieri, mi bastava solo un sorriso dei participanti e una piccola soddisfazione che si fa qualcosa di utille e esser utile a chi ha bisogno.

Durante il mio volontariato europeo, ho participato anche in uno scambio internazionale di giovani sordi e udenti dalla Italia, Bielorussia e Turchia. Attraverso lo scambio ho conosciuto le culture diverse, ma soprattutto ho conosiuto la “cultura sorda“ e la bellezza di Lingua dei Segni, in particolare Lingua dei Segni Italiana (LIS). Il volontariato è stato anche una occasione per conoscere altri volontari europei, convidere con loro le sue osservazioni e pensieri, fare amicizia e scoprire l’Italia insieme.

Alla fine vorrei dire, che il volontariato era un’occasione ideale per conoscere nuovi mondi, nuove culture e nuove persone e anche conscere se stessi. E’ stata una occasione da prendere le nuove abitudini come la tazzina di caffè ogni mattina, da scoprire nuove e bellissime strade della vita.

Vorrei ancora ringraziare lo staff di Eufemia, in particolare Pasquale, Giulia e anche il mio mentore Beppe per il supporto, le competenze e simpatia in realizzazione di progetto. Un grazie a tutte le altre persone che mi hanno accompagnato in questo percorso.

Spero un giorno di poterci incontrare di nuovo.

A presto!

Aga