Pròxima estació: lo SVE di Giada con COCAT!
La mia avventura SVE è iniziata esattamente 7 mesi fa, un (freddo) mercoledì di febbraio.
Sono passate 30 settimane dall’arrivo a Barcellona, nelle quali ho avuto modo di “sentire” un’ampia gamma di emozioni.
Da momenti di grande soddisfazione – personale e professionale – accompagnati dalla gioia di vivere stabilmente nella terra che amo, a fasi di sconforto – in cui la nostalgia torinese ha avuto la meglio (ebbene sì, questi mesi sono serviti anche per sentire la mancanza della mia città!).
La hosting organization, COCAT (Coordinadora d’Organitzadors de Camps de Treball Internacionals de Catalunya) è la rete di entità catalane che organizzano campi di volontariato con l’obiettivo di promuovere valori di solidarietà e cooperazione internazionale.
Il mio lavoro consiste nel supporto alle attività di due aree:
a) l’incoming – con la pianificazione e il coordinamento dei campi di volontariato internazionali sul territorio catalano, il placement e la formazione dei volontari, il lavoro in rete con le organizzazioni partner afferenti all’Alliance of the European Voluntary Service Organisations (network che riunisce più di 90 associazioni in Europa, Asia, Nord-Africa e America) e al CCIVS (Coordination Committee of International Voluntary Service);
b) progetti SVE e MLTV – medium and long term volunteering – con la promozione delle offerte di volontariato internazionale attraverso la pagina web, canali social (pagine Facebook e Twitter) e campagne DEM sulla piattaforma Mailchimp.
Dopo mesi d’ufficio intensi, durante l’estate, ho avuto modo di mettermi in gioco sul campo: inizialmente con le visite a quattro workcamps catalani, in cui ho proposto ai partecipanti alcune dinamiche ispirate alla campagna ‘No Hate Speech’ promossa dal Consiglio d’Europa, poi come group leader dello scambio Erasmus+ “Value and Values! Economy and ethics can match together in a ‘Civil Economy’” organizzato, ad inizio agosto, da Legambiente Lecco – in collaborazione con World4U (Russia), Iska NGO (Ucraina) e COCAT. Qui sono stata co-responsabile del progetto, sia nella comunicazione previa con i partner che nella preparazione dei partecipanti catalani con cui si è creato un legame intenso.
Essere volontari europei non è solo collaborare alle attività di un’organizzazione: è uscire dalla propria zona di comfort, è scegliere di sognare in grande accettando la sfida di essere agenti di cambiamento nella realtà che ci accoglie