PANE NUDO
- Anno di Sviluppo
2020,2022
- Parole Chiave
Spettacolo Teatrale, Nuovi linguaggi, Integrazione Culturale, Teatro Marchesa per La Pace, Cultura Araba
- Area di Progetto
Social Arts/Food
Pane Nudo è uno spettacolo teatrale-musicale ispirato all’omonimo romanzo di Mohammed Choukri, tradotto e adattato da Ludovico Lanni, operatore e coordinatore teatrale di Eufemia, e accompagnato da musiche originali di Vittoria Soggetti.
“Eravamo in molti bambini a piangere la morte di mio zio, prima di allora mi è capitato di piangere solo quando mi picchiano, o se perdo qualche cosa. Ho visto: anche gli adulti piangono”.
Comincia così il libro shock, un’opera unica, censurata in Marocco fino agli anni 2000 per la sua carica erotica, per la denuncia esplicita di un mondo intriso di violenza.
Oggi, grazie alla sua messa in scena, quest’opera diventa il manifesto artistico del “pride” del cibo, poiché è incentrato sulla tematica del cibo, nella sua forma più semplice, il pane, appunto.
La fame è la compagna inseparabile del protagonista, Mohamed, nato in un povero villaggio berbero del Rif, tra i monti a nord del Marocco e trasferitosi con la sua famiglia negli anni quaranta, in seguito ad una grave carestia a Tangeri.
Mohamed, interpretato dall’attore e performer Ludovico Lanni, ripercorre in una narrazione cruda, asciutta e proprio per questo estremamente reale, tutta la sua vita di giovane uomo, dall’infanzia dei maltrattamenti, fino alla scoperta della sessualità e alle difficoltà dell’età adulta che lo porterà per necessità e per fame, appunto a svolgere ogni tipo di lavoro ed azione.
Ambientato negli ultimi anni della colonizzazione franco-spagnola del Marocco, il libro si conclude nel 1956, nello stesso momento in cui il Marocco ottiene l’indipendenza.
Sullo sfondo un Paese in cambiamento, inaspettato, lontano da tutto quello che oggi rappresenta l’immaginario del mondo arabo.
Lo spettacolo e la sua scena “nuda”, con solo i due artisti che narrano con parole e musica le vicende di Mohamed, sono capaci di donare una visione diversa da quella che si ha non solo del Marocco, ma anche del rapporto con il cibo, a sua volta legato con la parte più intima di tutti noi, strettamente connessa con l’affettività.
Il tema del cibo diventa quindi un tema che avvia nello spettatore una riflessione profonda, che unisce, parlando a tutti, valicando frontiere e muri culturali, oltre che linguistici, permettendoci di demolire i pregiudizi.
Un’opera più che mai contemporanea, perché oggi come ieri, il pane manca e la verità è nuda.
Lo spettacolo ha già riscontrato molto successo durante la prima (avvenuta in occasione del Festival rEstate in Barriera), con un sold-out, perciò nel 2021 e nel 2022 verrà replicato in diverse zone di Torino per una maggiore diffusione, nell’ambito dei progetto Food&theCity, di Associazione Eufemia, e Im.Patto, di Nova Coop.