La giovane democrazia compie 40

La giovane democrazia compie 40

 

****** spagnolo al fondo ******

Più di 4 decadi sono già passate in Spagna da quando gli studenti hanno smesso di correre “davanti ai grigi”(polizia del regime di Franco), i cittadini si sono riappropriati di diritti e libertà, è finita la censura culturale e tante altre atrocità che la dittatura di Francisco Franco aveva portato dalla fine della Guerra Civile nel 1939 fino alla morte dello stesso nel 1975. Prima del franchismo ci sono state 7 costituzioni in Spagna in 130 anni, nessuna tanto stabile come l’attuale.

Il referendum per approvare l’ultima Costituzione spagnola ha avuto luogo mercoledì 6 dicembre del 1978 e la domanda verteva su “Approva il Progetto di Costituzione?.” Fu approvato per il 87,78% dei votanti che rappresentavano il 58,97% degli elettori.

Per redigere la bozza del Progetto di Costituzione si sviluppò un intenso dialogo tra 7 politici (tutti uomini) che sono conosciuti come “i padri della costituzione” che, nonostante avessero posizioni ideologiche molto distanti, dibatterono per 232 ore a porta chiusa per accordarsi su diritti e doveri della cittadinanza di allora. Anche oggi la Spagna avrebbe bisogno che i suoi politici si sedessero a negoziare, dialogare e accordarsi per risolvere le sfide attuali. In realtà, mostrano più interesse e preoccupazione per ottenere denaro e screditare i partiti politici all’opposizione, per agganciare sempre più elettori ad ogni costo. Quello spirito di riconciliazione e di progetto nazionale per un futuro condiviso lo abbiamo perso tempo fa.

A partire dalle necessità di dare risposta alle richieste delle distinte regioni che formano la nazione e dalla filosofia “tutti gli spagnoli (e spagnole) sono uguali” nacque la frase “caffè per tutti” che non fa riferimento all’uso di caffeina per superare le lunghe notti di dibattito. Significa che non solo Catalogna e Paesi Baschi hanno diritto a Statuti di Autonomia ma anche le 17 Comunità Autonome (e due Città Autonome di Ceuta e Melilla) possono ottenerlo. Così fu come incominciarono a decentrare le competenze ed ogni territorio distribuisce fondi e decide sul suo sistema sanitario, educativo e tante altre questioni che riguardano la vita quotidiana di ognuno.

Pertanto, la Costituzione fu approvata durante la transizione del franchismo alla democrazia. Ora la cittadinanza chiede che si riformi ed aggiorni per adattarla all’evoluzione successa in questi anni in tutti gli ambiti pubblici e privati delle spagnole e gli spagnoli.

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La joven democracia cumple 40

Más de 4 décadas han pasado ya en España desde que los estudiantes dejasen de correr “delante los grises”, volvieran los derechos y libertades para la ciudadanía,  terminase la censura cultural y tantas atrocidades que trajo la dictadura de Francisco Franco desde el final de la Guerra Civil en 1939 hasta la muerte del mismo en 1975. Antes del franquismo ha habido unas 7 constituciones en España en 130 años, ninguna tan estable como la actual.

El referéndum para aprobar la última Constitución española tuvo lugar el miércoles 6 de diciembre de 1978 y la pregunta planteada fue «¿Aprueba el Proyecto de Constitución?». El Proyecto fue aprobado por el 87,78 % de votantes, que representaba el 58,97 % del censo electoral.

Para redactar el borrador se desarrolló un intenso diálogo entre 7 políticos (todos varones) que son conocidos como “los padres de la constitución” con posiciones ideológicas muy distantes pero que no obstante debatieron durante 232 horas a puerta cerrada para consensuar los derechos y deberes de la ciudadanía de entonces. Hoy España necesita que sus políticos se sienten a negociar, dialogar y consensuar, sin embargo, muestran más preocupación por conseguir más dinero y desacreditar a los partidos políticos que están en la oposición, para así conseguir más votantes a toda costa . Ese espíritu de reconciliación y de proyecto nacional de futuro compartido lo perdimos hace tiempo.

De la necesidad de dar respuesta a las necesidades de las distintas regiones que forman la nación y de la filosofía de “todos los españoles (y españolas) son iguales” nació la frase “café para todos” que no hace referencia al uso de cafeína para sobrellevar las largas noche de debate. Significa que no solo Cataluña y País Vasco tienen derecho a Estatutos de Autonomía si no que las 17 Comunidades Autónomas (y dos Ciudades Autónomas) pueden obtenerlo. Así fue como se empezaron a descentralizar las competencias y cada territorio distribuye fondos y decide sobre su sistema santiario, educativo y tantas otras cuestiones que afectan al día a día de todas.

Por tanto, fue aprobada durante la transición del franquismo a la democracia. Ahora la ciudadanía pide que se reforme y actualice este texto para adaptarlo a la evolución sucedida en estos años en todos los ámbitos públicos y privados de las españolas y los españoles.

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