Il mio SVE in Giordania
È passato circa un mese e mezzo dal mio arrivo ad Amman per uno SVE con una ONG locale, I-Dare for Sustainable Development, ed è tempo di tirare le somme della prima fase di questa esperienza. Io sono Fabrizio, ventisettenne trevigiano laureato in relazioni internazionali e diplomatiche dell’Unione europea, e questo è il racconto del mio SVE in terra giordana.
Alla fine della scorsa primavera mi trovavo in Belgio, per la precisione nella splendida città fiamminga di Bruges, e stavo portando a termine un anno di studi postuniversitari presso il College of Europe. Da anni appassionato di Medio Oriente e cultura islamica, ero alla ricerca di un’opportunità per poter trascorrere del tempo in un paese arabo dove proseguire le ricerche sui temi che mi appassionano e studiare la lingua. Così sono cominciate le mie ricerche e fin da subito la mia attenzione è stata attratta dalla Giordania, un paese dove ero già stato qualche anno fa e che è tra i più stabili ed ospitali della regione. Mi sono messo in contatto con Eufemia e con I-Dare, ho avuto delle buone impressioni ed ho trovato chiarezza da parte di entrambe le organizzazioni ed ho deciso di partire per sei mesi.
Sono atterrato ad Amman il 18 luglio e nel giro di un’ora ero già immerso nel traffico di Amman e circondato da voci, immagini ed odori nuovi. Il giorno successivo mi sono recato al lavoro ed ho conosciuto i ragazzi e le ragazze di I-Dare. Ho trovato un ambiente giovane, dinamico ed accogliente, dove mi sono sentito subito a mio agio. L’ONG si occupa di progetti contro l’estremismo e la violenza, i cui destinatari sono principalmente i giovani giordani.Uno degli aspetti più interessanti del mio SVE è la possibilità di uscire dall’ufficio per dei training sul campo, delle interviste, etc. etc.
La vita scorre tranquilla qui ad Amman, ad eccezione del traffico. La popolazione locale è ospitale, il clima è meno torrido di quanto temessi e la cucina è deliziosa. Oltre alle attività lavorative in sè, il mio SVE giordano si sta rivelando un ottimo punto di appoggio per studiare l’arabo e per condurre ricerca su temi quali il radicalismo islamico.
So far, so good!
Fabrizio Barbon Di Marco