F4A Il diario di Elena – capitolo VI
19/06 Il giorno dell’esperimento
Ho accennato ieri a una viva discussione sul dare e ricevere feedback, su cosa significa avere cura degli altri quando è il momento di condividere valutazioni o impressioni critiche e possibilmente spiacevoli, in maniera che vengano accolte in maniera costruttiva. Beh… il gruppo oggi ha preso consapevolezza dell’eccessiva gentilezza del giorno precedente, che, di fatto, non ha aiutato le squadre che si sono messe in gioco e hanno gestito i laboratori. Ci siamo così, più o meno, ripromessi di non fingere che non ci sia un elefante nella stanza, quando, invece, tutti lo vediamo. Con questa premessa, la giornata è iniziata con maggior apertura, fiducia e consapevolezza.
Oggi è il giorno centrale del TC, particolarmente intenso perché inizia con una sessione qualitativamente ammirevole facilitata da partecipanti molto ben preparati in cui ci siamo messi nei panni di giovani con disabilità visive provando a svolgere attività quotidiane (salire le scale, spalmare la marmellata sul pane, riconoscere gli ostacoli e le persone) prima muovendoci con una benda sugli occhi e poi assistendo qualche compagno bendato. Dopo di loro tocca al mio gruppo… pronti, attenti e via.
Il nostro lavoro è stato abbastanza ambizioso e profondamente challenging, infatti, lavorare sulla body and emotion awareness, quando include un viaggio interiore tramite meditazione guidata, è un po’ rischioso all’interno di un progetto che non include questo campo di lavoro, Ma la sfida è stata lanciata e, cavalcando l’onda con diversi capitomboli e risalite, ce l’abbiamo fatta piuttosto bene. La preparazione del setting, le istruzioni, la nostra alternanza sul palco, la gestione del tempo e delle risorse, il coinvolgimento dei partecipanti e il flow della sessione ha riscosso successo ed è venuta bene. Come prevedevamo, non tutti i partecipanti hanno di fatto compiuto il loro viaggio interiore e qualcuno non ha nemmeno provato; altri, invece, ne sono usciti estasiati o con interrogativi aperti… beh, in ogni singolo caso siamo riuscite a dare un input su cui ognuno lavorerà in base ai propri bisogni e interessi. Quello che ci interessava era creare una ‘starting opportunity’ che fosse ‘safe and welcoming’ e così è stato. Abbiamo ricevuto feedback significativi, a tratti più o meno rilevanti, ma tutti d’aiuto. Inoltre, con una delle ragazze della squadra, si è deciso di pensare a progetti futuri su cui lavorare insieme, proprio perché entrambe ci occupiamo di personal development e perché abbiamo trovato sintonia nella nostra collaborazione.
Il pomeriggio……….. liberooooooo! Qualcuno è andato in bici lungo le rive del Danubio, moltivi sono andati a nuotare dopo una lunga passeggiata,; altri si sono lanciati nell’esplorazione casuale dell’area circostante la nostra venue e, infine, non pochi si sono dedicati alla preziosissima arte del sonno. Io ho gironzolato per la campagna, un po’ sola e un po’ in compagnia, incontrando due bambi :-D, un coniglio e facendomi una pennichella in compagnia di alcune galline sotto un pino. Con la scusa che quasi tutti erano sul Danubio, ho potuto fare la doccia più lunga e rilassata della settimana (considerate che ci sono 3 bagni per 20 persone). Ottima cena, qualche chiacchiera intorno al fuoco e poi… finalmente a letto presto :-).
E ora le foto… Beh, diciamo che sono abbastanza monotematiche, provengono tutte dalle sessioni sul vedere-e-non-vedere e sulla body-emotional-awareness a parte uno shot del fuoco-serale :-*
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