Chiara e la Polonia: un anno d’amore

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E’ passato più di un mese dalla conclusione del mio SVE in Polonia e come già detto nei miei precedenti articoli, una volta superata la difficoltà iniziale legata alla lontananza da casa e al doversi ambientare in un nuovo paese, tutto è stato decisamente emozionante.

Il progetto è stato molto bello, ho lavorato in una scuola materna e in un nido, prendendo via via sempre maggiore confidenza con i bambini e con i nostri compiti, raggiungendo un livello di autonomia molto soddisfacente.

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I rapporti che ho creato all’interno del contesto SVE sono stati ottimi, tutte le persone sono state disponibili, mi hanno aiutata a muovere i primi passi nel loro paese e hanno cercato di integrarmi nella vita sociale. Nel lavoro sono stati pazienti e nonostante le difficoltà linguistiche, comprensivi e volenterosi ad insegnarmi.

Alcune criticità ci sono state, credo di averle già spiegate, dall’assenza del mentore alla scarsa organizzazione talvolta. Ma nel complesso non credo di potermi lamentare.

Gli ultimi mesi trascorsi in polonia sono stati sereni, fatti di lavoro e divertimento. Le mie giornate non sono mai state pesanti, ho cercato di aiutare e rendermi utile e questo senza alcuno sforzo, perché mi è sempre stata fatta percepire serenità.

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Al di fuori del progetto ho conosciuto molti amici, ed è stato triste lasciarli.

L’ultima settimana è stata ricca di emozioni, ho partecipato a feste di addio, a scuola e al di fuori, ho ricevuto regali, abbracci, emozioni, promesse di rimanere in contato, di rivedersi.

L’affetto pulito ed emozionante dei bambini che non capivano perché dovessi andare via.

Ci ho messo tempo a realizzare come fosse possibile fosse già trascorso un anno. Un anno.

Si vede che quando stai bene, è proprio vero,  il tempo vola.

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A chiunque leggerà questa lettera e si troverà ancora indeciso sul da farsi, io non saprei dire troppe cose, e forse le ho già dette nelle precedenti lettere. Quello che posso ripetere ora è di non perdere questa fantastica opportunità e soprattutto di non sottovalutare la Polonia!

Chiara