La salute non è un’isola: opportunità di confronto.

Sentirsi smarritɜ e solɜ capita molto più spesso di quanto non sembri.

E quando ci si trova in questa situazione, provare a decifrare anche le nostre stesse emozioni sembra molto difficile. Ci si può sentire sopraffattɜ, credendo che nessuno intorno a noi riesca a capirci, che nessun’altrə condivida le nostre stesse ansie e paure.

Ma non sempre va così.

Qui puoi trovare uno spazio sicuro in cui lasciarsi ascoltare e nel quale, attraverso il confronto e il dialogo tra persone che vivono le tue stesse esperienze ed emozioni, sia individualmente che in gruppo e con la guida di espertɜ, puoi sentirti liberə di condividere preoccupazioni, pensieri, paure o qualsiasi cosa tu senta il bisogno di elaborare.

Se credi che sia quel che cerchi e senti la necessità di ricevere un supporto per imparare a gestire questi pensieri, puoi rivolgerti gratuitamente ad Aria Spazi Reali, in corso San Maurizio 4 (aria@comune.torino.it0110116670101101166704).

Abbiamo anche già pensato a diverse possibilità di confronto in gruppo. Te ne parliamo di seguito.

GRUPPI DI CONFRONTO INTERGENERAZIONALI

I gruppi di lavoro intergenerazionali sono gruppi di lungo periodo aperti a tutte le età e condotti da educatorɜ ed espertɜ. All’interno dei gruppi, il confronto e l’elaborazione delle esperienze avvengono attraverso un approccio teatrale, meditativo e di dialogo, per mettere insieme mente e corpo.

Se ne occupa l’Associazione Il Tiglio e puoi contattarlɜ per saperne di più o iscriverti gratuitamente mandando una mail a iltiglio.onlus@gmail.com

SPAZI DI PAROLA

Gli spazi di parola sono cicli di incontri in gruppi di pari in cui si affronta una tematica specifica (ad esempio conoscere le proprie emozioni attraverso i segnali che ci lancia il nostro corpo; gli attacchi di panico o l’ansia a scuola; le aspettative per il percorso di formazione in una prospettiva filosofica) con l’aiuto di professionistɜ psico-educativɜ. Le attività ruotano intorno al dialogo, con alcuni strumenti artistici ed espressivi che favoriscono il confronto.
Per saperne di più puoi scrivere ad aria@comune.torino.it o chiamare allo 01101166701 – 01101166704

GRUPPI DI LAVORO TRA PARI

I gruppi sono rivolti a due fasce d’età: 14-18 e 19-25 anni e prevedono un percorso di lungo periodo in cui imparare da sé stessɜ e dallɜ altrɜ attraverso la condivisione. E proprio questa condivisione ci farà sentire meno solɜ, più similɜ allɜ altrɜ di quanto pensiamo, trovando così qualcunə con cui riscoprire sé stessɜ.
Per avere maggiori informazioni puoi contattare la Cooperativa Le Radici e Le Ali scrivendo una mail a leradicieleali@virgilio.it 

 

 

 

L’iniziativa è realizzata con il sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo

 

Favorire lo sviluppo dell'imprenditorialità nei giovani: Un'analisi approfondita

Favorire lo sviluppo dell’imprenditorialità nei giovani: un’analisi approfondita.

parole di Ewa Grynicka

Nelle scuole polacche si dedica molta attenzione allo sviluppo delle competenze dei giovani, sia degli studenti della scuola primaria che di quelli della scuola secondaria. La parola “competenza” viene definita come la capacità di mettere in pratica azioni specifiche, sfruttando ciò che è stato appreso in precedenza. È fondamentale distinguere la competenza dalle abilità, che costituiscono insieme alla conoscenza e agli atteggiamenti la cosiddetta triade delle competenze.

L’approccio standard alla lezione prevede il raggiungimento di obiettivi, ma sarebbe preferibile che gli insegnanti specificassero le aspettative rispondendo a tre domande chiave:

  • Quali conoscenze acquisiranno o approfondiranno i miei studenti oggi?
  • Quali competenze approfondiranno?
  • Quali atteggiamenti formeranno?

Pianificare ogni lezione tenendo conto di queste domande aumenta le possibilità di sviluppare competenze utili nella vita dei giovani studenti. Considerando il tempo trascorso a scuola, che è sufficiente, sarebbe ideale concentrarsi sulla promozione dello spirito di iniziativa e dell’imprenditorialità.

La comunicazione e il lavoro di squadra sono fondamentali per lo sviluppo delle competenze imprenditoriali. I giovani preferiscono lavorare in gruppo e l’insegnante gioca un ruolo cruciale nel formare gruppi con diverse personalità e caratteri. La cooperazione è essenziale per imparare a esibirsi di fronte a un pubblico e acquisire una responsabilità condivisa per le azioni e gli effetti dei compiti completati.

Tuttavia, bisogna essere realistici, poiché spesso si affrontano sfide come animosità tra gli studenti o accuse di pigrizia. Per sviluppare le competenze imprenditoriali, potrebbe essere utile iniziare insegnando agli studenti a pianificare e organizzare il proprio lavoro prima di passare alle attività di gruppo.

Un’altra sfida è rappresentata dalla competizione con le distrazioni esterne, come i social media e altre attività extra-scolastiche, che spesso impediscono agli studenti di concentrarsi sulla pianificazione delle attività e sullo sviluppo delle competenze imprenditoriali.

La creatività e la volontà di assumersi dei rischi sono competenze imprenditoriali essenziali, ma spesso diminuiscono man mano che gli studenti crescono e si preoccupano di essere giudicati dai loro compagni. Lavori scritti o attività di progetto possono aiutare a incoraggiare la creatività degli studenti, permettendo loro di esprimere le proprie idee senza sentirsi troppo esposti.

Infine, la comunicazione è una competenza trasversale indispensabile per diventare imprenditori di successo. Essa permea tutti gli aspetti dello sviluppo delle competenze imprenditoriali, consentendo agli studenti di presentare idee, mostrare creatività, cooperare in gruppo e raggiungere obiettivi. In sintesi, la scuola dovrebbe fornire agli studenti molte opportunità di parlare e comunicare liberamente, affrontando una vasta gamma di argomenti, sia banali che significativi, per formare giovani imprenditori in grado di interagire efficacemente con il mondo e gli altri.

Escape Rooms for the Cultural and Creative Industries è co-finanziato dal Programma Erasmus+ dell’Unione Europea 

Progetto Offline uso consapevole social media

Report 2018-2019 progetto Offline

Offline per l’anno 2018-2019 è concluso e i risultati sono stati molto positivi.

Circa 300 studenti dagli 11 ai 13 anni hanno partecipato a questo progetto, discutendo di tematiche che riguardano la tecnologia collegate con diritti umani, ecologia, politica e attualità.

Queste sono alcune delle risposte che i ragazzi e le ragazze hanno dato alla domanda Cosa hai imparato?:

Dal progetto offline ho imparato a sapere gestire il telefono ed è stato proprio bello. Una bella esperienza e anche con degli ottimi istruttori

Ho capito che la vita è bella anche senza dispositivi elettronici

Da questi incontri ho visto cosa c’è dentro un apparecchio elettronico e a riconoscere fake news

Ho imparato a distinguere una news da una fake news

Molte cose su come utilizzare bene internet

Ho imparato che è pericoloso pubblicare senza prima pensare!

A fare ricerche su internet.

Ho imparato a usare meglio mio telefono e il mio tempo

Ho imparato tante cose e mi è piaciuto molto scoprire da cosa sono fatti i dispositivi elettronici! MI SONO DIVERTITA UN MONDO!

Leggi il report 2018-2019 qui

Free Code School

Il progetto nasce nell’ambito del bando promosso da Compagnia di San Paolo “EXTRA STRONG. Più opportunità educative tra scuola, famiglia e territorio”- anno 2016.

FREE CODE SCHOOL è un progetto che si è svolto nel corso degli anni scolastici 2016/2017 e 2017/2018 con la collaborazione di diversi attori del territorio della Circoscrizione 3 della Città di Torino e non solo: Associazione Eufemia, ente capofila, I.C. Alberti, Esserci scs, Ass. Radio Ohm, Ass. Koinè, Ass. Jetop (che si è aggiunto in itinere), e con l’adesione della Bibliomediateca Mario Gromo- Museo Nazionale del Cinema di Torino, e Il Museo di Arte Orientale di Torino- MAO.

Obiettivo progettuale è stato l’incentivare nuove e varie forme di protagonismo attivo delle famiglie e dei minori, per sostenere un modo “open source” di abitare la scuola, intesa come risorsa aperta del/al territorio, concreto bene comune rispetto al quale instaurare relazioni di cura, con ricadute positive sulla capacità di inclusione scolastica e di riduzione del rischio-dispersione. Nel rispetto dei principi ispiratori del bando, dunque, si è voluto offrire più opportunità aggregative ed educative, nel tempo extrascolastico, ai minori delle scuole primarie e secondarie di grado primo ed alle loro famiglie, in particolare dell’I.C. Alberti e del quartiere San Paolo, realtà dove siamo radicati.

Il progetto si è composto di diverse azioni, di seguito dettagliate, che nella loro combinazione hanno voluto concretizzare il concetto di “scuola-aperta” attraverso una gestione partecipata (ownership dal basso) della risorsa, di cui i beneficiari, sia gli studenti e le loro famiglie, che gli insegnanti, gli operatori e gli educatori coinvolti, sono divenuti progressivamente i garanti, promuovendo attività, mobilitando e valorizzando le proprie competenze. In quest’ottica la maggior parte delle attività si è ispirata ad un’economia collaborativa (sharing economy), adottando forme di scambio non economico e/o redistributivo ma incentrate sulla reciprocità in grado di valorizzare gli individui e di creare legame sociale e relazioni reciproche di cura.

Le azioni previste sono state molteplici e si sono svolte sia a scuola ( corsi di alfabetizzazione digitale e laboratori multimediali con Radio Ohm, incontri con le psicologhe di Koinè per il supporto alle pratiche genitoriali, colloqui individuali riservati alle famiglie, aperture straordinarie delle biblioteche scolastiche con il supporto dei genitori, coinvolti attivamente), sia fuori scuola e precipuamente presso gli spazi circoscrizionali di via Moretta 55/bis, o presso i giardini SPA con il supporto di Esserci.

Per favorire la dimensione della “scuola aperta al territorio” si sono svolte, dunque, azioni congiunte dei partner, entro lo spazio-scuola, con la partecipazione e il coinvolgimento attivo e responsabile dei destinatari (cerchio/coordinamento aperto dei genitori per la programmazione di interventi a favore della scuola aperta e la valorizzazione delle sue risorse per l’utenza e il territorio, es. biblioteche) e la valorizzazione delle life skills dei minori e anche competenze digitali attraverso lo sviluppo di una cultura digitale critica e consapevole. Per aprire il territorio alla scuola si sono promosse azioni sul territorio per lo sviluppo di risorse accessibili ai minori con specifico riguardo ai soggetti più fragili.

Link all’album di foto

Fra i prodotti realizzati dai ragazzi segnaliamo la partete interattiva grazie alla collaborazione dell’associazione JEToP. Gli strumenti utilizzati sono stati: bare conductive e inchiostro conduttivo, panelli per la creazione dei disegni, matite e forbici (per la realizzazione degli stencil), casse e cavi, sensori touch e Arduino: un vero e proprio “muro parlante” in cui sono rappresentate e raccontate 4 storie scelte e interpretate dai ragazzi: “Pearcy Jackson, “Harry Potter”, “Il Piccolo Principe”, “Lo Hobbit”. Toccando il disegno, si attiva il suono e si può ascoltare il racconto.

 

Un altro dei prodotti dei ragazzi:

Offline

Smartphone, tablet, internet, computer, social media, fake news… Le tecnologie per l’informazione e la comunicazione (ICT – Information and Communication Technology) sono ormai parte integrante del nostro vivere ed agire quotidiano.

La generazione Z -i nati a cavallo del nuovo millennio- ha avuto accesso sin dai primissimi anni di vita a strumenti che non erano immaginabili fino a pochi anni prima e, cosa forse ancora più importante, che le generazioni precedenti non hanno ancora pienamente assimilato.

L’utilizzo delle tecnologie è peraltro molto diverso a seconda dell’età, dove con l’avanzare della stessa se ne fa un uso molto più legato alle necessità concrete e tangibili, mentre i ragazzi prediligono i social media, le reti informali e i prodotti audio-video (vedere ad esempio i lavori di ricerca “Millennials stand out for their technology use, but older generations also embrace digital life” e “Internet and Technology Use“).

La rapidità con cui si susseguono le “novità”, il continuo lancio di prodotti “innovativi” e le scoperte in ambito scientifico rendono molto complicato se non impossibile rimanere al passo.

La forte spinta del mercato rende il grande pubblico consumatore avido ed insaziabile di tecnologia all’ultima moda e la pressione dei pari ad ottenere subito il nuovo smartphone.

Tutto questo, unito a ritmi di vita spesso frenetici in cui i ragazzi e le ragazze sono sole per un gran numero di ore e la naturale predisposizione all’esplorazione ed al rischio dell’età adolescenziale e pre-adolescenziale, può sfociare in azioni sconsiderate con conseguenze più o meno gravi.

Senza creare facili allarmismi, è però necessario affrontare con serietà la situazione, dotando sia i ragazzi, sia la comunità educante, degli strumenti necessari per orientarsi nel mondo delle ICT.

La chiave di volta può e dev’essere un approccio critico ma informato al tema, favorendo la scoperta congiunta delle enormi possibilità offerte dalle ICT e dai rischi che le accompagnano; parafrasando un noto personaggio dei fumetti: “Da grandi poteri, informazioni e strumenti, derivano grandi responsabilità”.

Una comunità educante compatta, con un sistema di valori condiviso ed un esempio virtuoso può riuscire là dove il controllo fallisce ed il proibizionismo esacerba i comportamenti più pericolosi, spesso figli di scarsa attenzione degli adulti di riferimento.

L’idea

Offline è un progetto sperimentale che prevede la collaborazione di famiglie, corpo docenti ed esperti esterni nel veicolare un approccio critico e consapevole all’uso di smartphone e social media.

Il primo anno vede coinvolti gli/le alunni/e delle classi prime della scuola secondaria di primo grado, a cui, in accordo con le famiglie, non verrà concesso di utilizzare uno smartphone né a casa né a scuola e di posticipare l’iscrizione ai social almeno all’anno successivo (ricordando che su alcune piattaforme c’è un limite di età di 13 anni).

Contestualmente verranno realizzate attività laboratoriali durante l’orario curricolare e formazioni per gli adulti.

Obiettivi

Il progetto punta a:

  •  mettere in discussione l’utilizzo delle nuove tecnologie, in particolare smartphone, app e social media. Con il termine “discussione” intendiamo analizzare il loro uso attraverso un dialogo costruttivo scevro da preconcetti e con un finale non già determinato a priori;
  • aumentare la consapevolezza e la conoscenza dei mezzi tecnologici a nostra disposizione, largamente e quotidianamente usati in diversi ambiti formali, non formali e informali;
  • favorire l’ascolto reciproco in un dialogo necessariamente intergenerazionale.

Destinatari

Idealmente tutti gli alunni e le alunne dell’istituto frequentanti la stesso grado, i loro insegnanti e genitori.

Incontri utili dalla classe quarta della scuola primaria di primo grado.

Modalità

La nostra metodologia si basa su tecniche di educazione non formale ampiamente sperimentate in ambito locale ed internazionale, sebbene inserite in un contesto formale quale quello scolastico. Si ovvierà quindi ad alcuni requisiti (quali ad esempio la partecipazione volontaria alle attività), cercando di raggiungere il più ampio consenso, sia dei/lle ragazzi/e, sia degli adulti, in fase di presentazione della proposta e discutendo le scelte in itinere.

L’offerta vorrà essere quanto più possibile calata nel contesto specifico e riferita alle esigenze dei singoli gruppi classe. I percorsi potranno dunque differire in termini di attività, pur rimanendo orientati al raggiungimento degli obiettivi di cui sopra.

http://wordpress-82043-1982009.cloudwaysapps.com/2019/08/16/report-2018-2019-progetto-offline/

Provaci Ancora, Sam!

Il Progetto “Provaci ancora, Sam!” è nato a Torino nel 1989. Il progetto, di cui i primi beneficiari sono gli istituti scolastici coinvolti, ha lo scopo di prevenire la dispersione scolastica nelle scuole medie inferiori e di accompagnare i ragazzi al conseguimento della licenza media, predisponendo un ambiente educativo che favorisca l’apprendimento. Si caratterizza come concreto sostegno agli istituti nel conseguimento di una piena autonomia scolastica, in particolare nell’ottica della valorizzazione delle competenze extracurriculari dei ragazzi.
Il progetto è finanziato e supportato dall’ Ufficio Pio della Compagnia di San Paolo, la Fondazione per la Scuola, il Comune di Torino e l’Ufficio Scolastico Territoriale.

Anche nei due anni scolastici 2015/2016 e 2016/2017 l’Associazione Eufemia è stata attiva nella gestione del progetto “Provaci ancora, Sam!”. Le scuole coinvolte sono state:

  • I.C. Alberti / Santorre di Santa Rosa
  • I. C. Montalcini (ex Palmieri) / Pascoli
  • C.P.I.A 1 – ex C.T.P. 3

Gli obiettivi del progetto sono stati conseguiti proponendo le seguenti attività e modalità operative:

  • laboratori mirati a coinvolgere le classi del mattino e del pomeriggio;
  • attività didattiche, in gruppi ristretti o individuali, per rispondere a particolari problematiche di varia natura legate allo studio a casa;
  • intervento generalizzato a tutte le classi attraverso l’accoglienza, laboratori, attività sportive e artistiche;
  • interventi specifici concordati con l’equipe educativa e i Servizi Sociali ed Educativi, per quanto riguarda i casi più gravi;

Partecipanti / fruitori:
7 classi e 6 interventi specifici individuali e/o micro-gruppi per il recupero scolastico (a.s 2014/2015).
18 classi (4 scuola primaria, 12 scuola secondaria inferiore, 2 CPIA): attività in orario scolastico e attività pomeridiane, interventi specifici individuali e/o micro-gruppi per il recupero scolastico, percorsi ad hoc, gite e visite ai musei della città per gli a.s 2015/2016 e 2016/2017.

Elettra ed Oreste invadono l’Alberti…ed è subito class…

L’ala creativa di Eufemia termina il primo laboratorio teatro musicale sulle mitologie comparate “integr-Action”.
Lo spettacolo finale ha avuto luogo il 10 Giugno presso il Teatro Marchesa, all’interno del Festival di Teatro Comunità organizzato da Choros Teatro,
 in Corso Vercelli 141.
I ragazzi hanno sostenuto la prova palco egregiamente, accompagnati dalle nostre SVE e dai soci dell’Area Creativa: Badara Dieng, Ludovico Lanni, Chiara Fiore.
Molta emozione per questo primo esperimento di laboratorio che vuole infrangere le barriere dell’intolleranza e dell’ignoranza razziale e culturale.
Da Febbraio a Giugno i ragazzi della 3A scuola Alberti hanno intrapreso un percorso che li ha portati a scoprire i grandi classici della Tragedia Greca, a studiare ritmi tribali africani e sopratutto a prendere fiducia nelle emozioni proprie e del gruppo classe. Durante le  rappresentazioni avvenute nell’Istituto Scolastico, oltre 200 alunni entusiasti hanno potuto assistere al lavoro dei loro compagni.
Un ringraziamento particolare va all’Insegnante Vittoria Soggetti, che ha creduto nel progetto e lo ha sostenuto al meglio.

Da Ottobre si ricomincia…see you soon!